Questo è il mio primo racconto su una coppia gay, non so dire quale sia il risultato...
Accadde
nella stanza d'albergo di Gianni. Si trovavano lì per un incontro fra
surfisti, in una piccola località inglese: in mezza giornata l'unica
pensione del posto si era riempita di gente. Avevano trovato solo una
stanza matrimoniale e con qualche imbarazzo avevano deciso dividerla.
Gianni, un moro aitante dal fisico slanciato, aveva una cotta per il suo
istruttore Adam, e temeva di svelarsi e anche se sapeva che lui era
gay, beh, questo non facilitava le cose.Tuttavia non poteva tirarsi
indietro.
E
quando, la prima sera, entrò nella stanza e trovò Adam appena uscito
dalla doccia, con la cascata di capelli biondi, ricci, bagnati sulle
spalle, i pettorali ancora umidi e solo l'asciugamano bianco intorno
alla vita, non riuscì a nascondere l'improvvisa eccitazione.
Adam gli sorrise, lasciò cadere l'asciugamano, gli si avvicinò e gli sfiorò il viso con le labbra.
Si
spogliarono l'un l'altro, gradualmente, sorridendosi e baciandosi
finché non rimasero in ginocchio sul letto, con addosso solo gli slip.
Gianni
lo baciava dolcemente e con una mano gli accarezzava il pene, mentre
con l'altra gli accarezzava il viso. Si stesero sul letto; Gianni sopra,
con le mutande appena calate sotto il sedere; Adam sotto, con gli occhi
chiusi, accarezzava il membro eretto e lungo dell'amante. Gianni scese
con le labbra sul suo collo, si soffermò a lungo sui capezzoli di Adam,
stuzzicandoli con la punta della lingua: si rese conto che l'uomo aveva
dei capezzoli molto sensibili e continuò ad accarezzarli e a stringerli
anche mentre scendeva con la bocca sui suoi addominali, scendendo già
fino al pene.
Adam
era un uomo molto alto e imponente. Non era un fanatico del
sollevamento pesi e pur avendo sviluppato una buona muscolatura, il suo
corpo rimaneva slanciato e armonioso. Quando Gianni iniziò a succhiargli
il pene si lasciò andare, chiudendo i grandi occhi azzurri.
Gianni
si fermò alla cappella, come se stesse baciando due labbra e il pene
fosse la lingua, iniziò un dolce massaggio che lo fece andare in
estasi. Gradualmente scese giù, riempiendosi la bocca di quel pene
grande e lungo che lo eccitava tanto. Si sfilò del tutto le mutande.
Adam lo guardò negli occhi, rapito. Si mise dietro di lui, gli allargò
le natiche e iniziò a leccarlo.
Andava
avanti e indietro con la lingua, era come fare sesso per la prima
volta, ogni cosa che faceva era come nuova e voleva godere ogni
splendida sensazione. Le natiche di Gianni erano morbide e bianche, il
suo tocco era delicato mentre leccava dolcemente il suo ano. Era così
bravo che Gianni si lasciò andare e si accasciò sul letto, mugolando di
continuo. Allora Adam lo trascinò su di sé, si ritrovarono in un 69. Fu
molto piacevole quel continuo accarezzarsi e succhiarsi i testicoli...
E
poi tornarono a guardarsi negli occhi, a baciarsi. L'inglese non
resisteva alle labbra dell'altro, era come se avesse il fuoco. Gianni
era meraviglioso, lo baciava in modo dolcemente, giocando con la sua
lingua, stringendogli il sedere, costringendo i due membri a toccarsi.
Li guardò: erano entrambi eretti, due forme diverse di virilità che si
sfioravano; per gioco si muovevano, facendo sì che le punte si
accarezzassero. Così facendo ridevano, complici, aumentando l'intimità e
il piacere.
-Stenditi, Gianni - bisbigliò l'istruttore scendendo dal letto.
Gianni
obbedì. Adam gli si mise davanti, afferrò i suoi piedi e se li poggiò
sul petto, li baciò e lo penetrò. Gianni urlò di dolore.
-No,
non lo sfilare - bloccò Adam quando lui decise di non continuare,
seppur a malincuore. - Lascialo dentro...così... - Rimasero immobili
qualche istante, con l'uomo in piedi che accarezzava le cosce dell'altro
che, con gli occhi socchiusi, il pene chiuso nel pugno, si rilassava.
Iniziò a muoversi, Piano piano il dolore lasciò lo spazio al piacere,
Adam riuscì a mantenere un ritmo lento ma serrato, baciandogli le dita
dei piedi e masturbandolo. Il piacere li colse quasi all'improvviso,
copioso.
Fu la loro prima volta.
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