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giovedì 20 ottobre 2011

La burrosa

-….Prendi Marta, chi lo avrebbe mai detto che sotto quegli abiti sformati nascondesse certe curve…
-E te che ne sai? – chiese Valentino a Franco mentre, un pomeriggio d’estate sorseggiavano una birra, ricordando le vecchie porcate fatte sotto le lenzuola.
-Beh… un pomeriggio stava innaffiando le piante sul balcone. Faceva un caldo bestiale, quindi tenevo la finestra aperta ma le tapparelle socchiuse e l’ho vista, per caso.
-E che hai visto? Stava nuda?
-Macchè! Meglio!
-Meglio? Ma Marta non è proprio un esempio di bellezza, è sciatta, grassa…
-E invece ti dico che è molto sexy e non si rende giustizia da sola.
-Racconta allora, dai! – incalzò Valentino.
-Va bene. L’ho spiata per un po’ e così l’ho vista in varie posizioni. Intanto ha un bel petto, la scollatura sembrava sul punto di scoppiare.
-Eh ma c’ha una panciona…!
-Secondo me è l’effetto delle magliette che mette a farla sembrare enorme. Invece, stretta in quel grembiule sembrava un violoncello. Ha il sedere grande, ma ha una bella forma tonda e si vede lontano un chilometro che è bello sodo, come le cosce e i suoi bei polpacci. Ho notato anche i piedi, sono piccoli, deliziosi. 
-Ma non è che parli di un’altra persona?
-No. Credimi, è davvero una bomba.
http://www.repubblica.it/2007/12/calendari/amatoriale/le-burrose/le-burrose/esterne141303001412130827_big.jpg
Franco e Valentino erano amici sin dall’asilo. Il sesso era il loro argomento preferito. Si scambiavano volentieri confidenze, suggerimenti e ogni tanto condividevano anche la donna. Quindi, Valentino non trovò nulla di strano nel raccontare ancora di quel pomeriggio passato a spiare la vicina di casa.
-Ma lei non si è accorta di nulla?
-No, spero proprio di no…anche perché…
-Anche perché…?
-Mi ha eccitato molto. Ho immaginato lei nuda davanti a me che si sceglieva un completino intimo di raso rosa. Lo appoggiava su una sedia e mi chiedeva di spalmarle addosso un po’ di crema. Quindi, lei si stendeva supina sul letto e - nella mia fantasia – prendevo la crema o magari dell’olio e glielo spalmavo lentamente su tutto il corpo soffermandomi a lungo sulle cosce e su quel suo bel sedere che ha fino a farle luccicare il corpo. A quel punto lei si alzava, poggiava un piede su una sedia e mi chiedeva di metterle lo smalto ai piedi. Piedi grassocci, dita piccole e deliziose. Uno smalto color perla, prima a destra e poi a sinistra. Mentre lo smalto si asciugava, l’aiutavo ad indossare le mutande, un bel paio di brasiliane. Mi piacevano le linee del suo corpo, il seno pesante con i capezzoli piccoli, sporgenti. Poi mi legava le mani per gioco con una collana di perle nere, mi faceva stendere a terra sul pavimento freddo e si sedeva sulla mia faccia con il sedere, me lo strusciava sulla bocca, sul naso, fino a inondarmi dei suoi umori…Insomma, pensavo a tutte’ste cose mentre la guardavo, che si alzava, si abbassava, si passava le mani sui fianchi…
Poi ad un certo punto è arriva Marika. – Marika era la sua fidanzata.
-E che hai fatto?
-Lei aveva il ciclo…
-Peccato!
-Però io ce lo avevo davvero duro, faceva quasi male e non riuscivo a pensare ad altro. Ho chiuso la finestra – tanto con le tapparelle abbassate nessuno ci vedeva – ho schiacciato Marika tra me e la finestra e le ho abbassato un po’ da dietro la tuta. Aveva un perizomino niente male…-  I due uomini risero, complici: Marika era una donna bellissima, statuaria, con un corpo scolpito. – Così – continuò Franco, - praticamente le ho afferrato le natiche e ci ho strusciato contro il pene… Lei non sapeva che avevo un occhio oltre le persiane, spiavo segretamente
-Cioè, continuavi a immaginare di stare con Marta?
-Sì, non riuscivo a farne a meno. Era la prima volta che facevo una cosa del genere: senza penetrarla, il mio pene stretto fra le natiche e lei che muoveva il bacino come se la stessi penetrando…Sono venuto dopo poco, addosso a lei. E’ stato bellissimo.



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